Autore: Pablo Picasso
Data: 1937
Tecnica: olio su tela
Dimensioni : 349×777 cm.
Ubicazione: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia. Madrid
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LEZIONE E QUESTIONARIO – LA “GUERNICA”
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LA GUERNICA
GUERNICA DI PABLO PICASSO IN 3D
“Contentiamoci di far riflettere, non cerchiamo di convincere.”
Georges Braque
IL CUBISMO DI GEORGES BRAQUE – GALLERIA D’ARTE
Di solito quando si parla di CUBISMO si pensa a Picasso. Certamente è uno degli artisti più noti al mondo e tra i massimi esponenti dell’evoluzione cubista, ma non è del tutto vero che questa corrente artistica è iniziata con l’opera di Picasso. Pensiamo a Georges Braque. Quando espose nella prima personale alla galleria Kahnweiler di Parigi, alcune vedute dell’Estaque (una località vicino a Marsiglia), il critico Vauxcelles, vedendole, usò l’espressione “bizzarrie cubiche”. Si stava già assistendo ad una scomposizione del tessuto pittorico in una serie di tessere giustapposte.
In un primo tempo Braque aveva aderito alla corrente dei fauves , affascinato dai forti contrasti lineari e cromatici della loro pittura, ma è Paul Cézanne, nell’ultima fase della sua lunga attività pittorica, a dare impulso alle idee di Braque e Picasso, allontanandoli dalla figurazione tradizionale e proponendo la tendenza a rappresentare gli oggetti come se fossero osservati da più punti di vista contemporaneamente. Attraverso il colore le figure venivano ricondotte a forme geometriche essenziali come il cono, il cilindro, la sfera.
“In natura tutto è modellato secondo tre moduli fondamentali: la sfera, il cono e il cilindro. Bisogna imparare a dipingere queste semplicissime figure, poi si potrà fare tutto ciò che si vuole.” Paul Cézanne.
“Il lago di Annecy” Paul Cèzanne.
“Ritratto di Ambroise Vollard” Pablo Picasso
Ponendoci di fronte alla raffigurazione che Picasso fece del proprio gallerista, ci troviamo davanti ad una netta rottura con i canoni della ritrattistica allora in voga. La figura è riconoscibile ma sottoposta ad un processo di geometrizzazione. L’immagine appare scomposta in molte parti successivamente riassemblate liberamente. Si assiste ad un intersecarsi di piani e superfici che tuttavia non impedisce la percezione della figura e persino dell’espressione del viso. Concretezza e astrazione sembrano fuse in opere che i primi critici tra i quali Henri Matisse, definivano “ridotte a piccoli cubi”.
Da qui il nome CUBISMO. Nell’opera di Georges Braque “Case all’Estaque” (vedi galleria d’arte) viene portato alle estreme conseguenze il modello geometrico-strutturale di Cézanne. Quest’ultimo, nella tela “Il lago di Annecy” aveva disposto larghe pennellate di colore come tessere di un puzzle. In entrambe le figure un albero è posto in primo piano, ma nell’opera di Braque un vero e proprio mosaico di tessere traduce l’intero paesaggio in poche forme regolari e solide . In “Case all’Estaque” e “Alberi all’Estaque” (vedi galleria d’arte) è subentrato nel modo di rapportarsi a Cézanne un mutamento sostanziale. La gamma di colori utilizzati si riduce, il cielo e il vuoto sono del tutto aboliti. Campeggiano forme geometriche mentre gli unici elementi curvilinei sono presenti nei tronchi dell’albero, con l’esito di accentuare maggiormente il montaggio ascensionale dei solidi geometrici.
Si può suddividere il Cubismo in tre momenti tra loro distinti e successivi:
- una fase iniziale dipendente dalle ricerche di Cézanne e caratterizzata da una forte semplificazione delle forme;
- una fase analitica nella quale l’oggetto viene analizzato e mostrato nei suoi molteplici aspetti;
- una fase matura (detta sintetica) nella quale gli artisti recuperano l’unità dell’oggetto rappresentandolo non in maniera naturalistica, ma secondo processi mentali più che visivi.
Durante la fase analitica (1909/10 – 1912) i piani in cui sono scomposti gli oggetti si intersecano e si compenetrano fino ad annullarne la leggibilità. Osservando tra le altre “Violino” (vedi galleria d’arte), si vede che l’oggetto rappresentato non è più riconoscibile per la sua sagoma, praticamente scomparsa, ma attraverso simboli della scrittura musicale. Le opere di questo periodo sono spesso dominate da tonalità che non hanno alcun riferimento ai colori reali degli oggetti raffigurati.
A partire dal 1912, la pittura cubista subisce una profonda trasformazione: i quadri diventano di nuovo leggibili. Nell’opera “Donna con chitarra” (vedi galleria d’arte) viene ripresa la figura umana che suona uno strumento, già presente nel cubismo analitico, ma la figura è chiaramente riconoscibile e si riduce la molteplicità dei punti di vista, i piani si dilatano e si semplificano, le citazioni oggettuali sono immediatamente comprensibili. Braque elabora il contrasto di bianchi, bruni e neri e lo schema a ventaglio.