Fino alle cinque del pomeriggio la casa rimaneva vuota. Mela e il Muschioso tornavano a uscire. La Spepa andava ad appiccicare il naso alle vetrine. Il Cane restava solo. Meglio. Almeno non dava fastidio a nessuno. E poteva riflettere. Il silenzio gli era d’aiuto. Pensava. L’atteggiamento di Spepa e del Muschioso nei suoi confronti non lo stupiva: quei due non lo avevano mai amato.
Ma Mela? Mela?… Come aveva potuto amarlo e poi smettere di colpo, così, senza ragione? Che cosa aveva fatto lui per provocare quel brutto cambiamento? Niente. Che strana padrona… Com’erano imprevedibili, gli esseri umani!
Era triste, eccome. Ma attraverso la tristezza si faceva strada un altro sentimento: la vergogna. La vergogna e l’ira verso se stesso: non aveva saputo ammaestrare Mela, ecco la verità! Muso Nero si sarebbe molto arrabbiata con lui. Lei lo aveva mandato in città non solo per trovare una padrona, ma anche per ammaestrarla. E lui aveva fallito. Si era fatto coccolare da Mela come un bambino viziato, finché il capriccio della padroncina era durato. E non appena lei si era disinteressata di lui, non aveva più saputo cosa fare. Ma come si fa ad ammaestrare qualcuno che neanche ti vede?
Le idee gli turbinavano nella testa fino a che non sapeva più cosa pensare. Allora, quando si sentiva completamente perduto, si ricordava della frase del Lanoso a proposito della padrona che lo aveva abbandonato: “A che servirebbe seguirla? Visto che lei non voleva più saperne di me, a che sarebbe servito?” E poi il Nasale aveva parlato di “dignità”… Il Cane cominciava a farsi un’idea di che cosa potesse essere la “dignità”. In fondo, Mela lo aveva abbandonato. Proprio come la padrona del Lanoso. E lui rimaneva lì ad aspettare. Aspettare che cosa? Che l’amore di Mela tornasse, come per magia? Che stupidaggine!
Non erano piuttosto le comodità e il cibo quotidiano a trattenerlo? Bella dignità, la sua! E pensare che si era vergognato del comportamento del Nasale davanti ai giornalisti… Ma lui, il Cane, si stava comportando forse meglio del Nasale restando in quella casa dove Mela faceva come se lui non esistesse, la Spepa pensava che lui esistesse fin troppo e il Muschioso lo teneva al guinzaglio come se fosse un aquilone?
A forza di riflettere, si finisce per arrivare a una conclusione. A forza di giungere a una conclusione, succede che si prende una decisione. E una volta presa la decisione, succede che si agisce per davvero. Decise di fuggire. E lo fece.