Gli egizi credevano nell’aldilà. Erano certi che dopo la morte, ci sarebbe stata un’altra vita. Infatti le tombe dei faraoni contenevano molti oggetti che sarebbero serviti al defunto nella vita ultraterrena. Hai già visto la tomba di Tutankhamon ricchissima di tesori e di oggetti usati quotidianamente dal faraone e quindi utili anche dopo la sua morte. (Leggi l’articolo: L’ARTE EGIZIA).
Gli egizi credevano che l’anima risiedesse nel cuore, centro delle emozioni e della capacità di distinguere il bene dal male.
Per questo motivo, dopo la morte, il cuore degli uomini veniva pesato su una bilancia per stabilire se era puro abbastanza da garantire al morto la vita ultraterrena. Il cuore doveva pesare meno della piuma della dea Maat, altrimenti la morte sarebbe stata definitiva.
Maat era la dea dell’armonia, della giustizia e della verità, raffigurata nell’arte come una giovane donna recante il lungo scettro, simbolo di potere, e la chiave della vita. Comunemente veniva raffigurata con ali fuse alle braccia e una piuma di struzzo sulla testa. Tali immagini sono rintracciabili su molti sarcofagi come simbolo di protezione per l’anima del defunto, idealmente avvolto dalle ali protettive della dea.