UN POPOLO DI PASTORI NOMADI
Gli Ebrei inizialmente vivevano in Mesopotamia, vicino alla città di Ur, ed erano organizzati in dodici tribù. Le famiglie di ogni tribù erano composte da parenti ed erano guidate da un capofamiglia più anziano: il patriarca. Prima di stabilirsi in Palestina, gli Ebrei erano dediti alla pastorizia. Allevavano pecore, capre ed asini. L’allevamento degli ovini forniva agli Ebrei carne, pelli, latte e formaggi. Successivamente iniziarono ad allevare cavalli e cammelli, i quali erano particolarmente adatti agli spostamenti nelle zone desertiche.
Da Ur gli Ebrei furono guidati da Abramo nella terra di Canaan, tra il Mediterraneo e il fiume Giordano. Una volta giunti in Palestina gli Ebrei iniziarono a praticare l’agricoltura, ricavando terrazzamenti in un territorio che, come la Palestina, era prevalentemente collinare e montuoso. Essendo scarsa l’ampiezza del territorio pianeggiante, la coltivazione di prodotti come cereali, ortaggi e alberi da frutta non era molto produttiva. Invece la produzione di vino e di olio era abbondante e oggetto di scambio con i popoli vicini.
LA FEDE IN UN SOLO DIO
A differenza di tutti gli altri popoli antichi, Gli Ebrei erano monoteisti, cioè credevano in un solo dio, che loro chiamavano Jahvè. Il testo sacro fondamentale degli Ebrei è la Bibbia, formata da numerosi libri scritti nel corso di molti secoli. La Bibbia racconta che Jahvè apparve al patriarca Abramo e gli ordinò di trasferirsi nella terra di Canaan, la terra promessa. Dal 1850 a.C. al 1700 a.C. gli Ebrei vissero di pastorizia.
LA SCHIAVITU’ IN EGITTO
Dopo il 1700, forse a causa della siccità, gli Ebrei si trasferirono in Egitto dove lavoravano per la costruzione delle opere pubbliche in cambio di pascoli per le loro greggi. La Bibbia dice che gli Ebrei furono resi schiavi dagli Egizi che volevano imporre loro le proprie credenze religiose.
Per ridurre il crescente numero degli Ebrei, gli Egizi disposero che tutti i neonati maschi fossero affogati nel fiume Nilo. Uno di questi neonati fu deposto dalla madre in un cesto e affidato alle acque, nella speranza che qualcuno lo adottasse. Questo bambino era Mosè (che significa: salvato dalle acque). Egli fu trovato dalla figlia del faraone e da lei adottato e cresciuto a corte.
Mosè fu chiamato da Dio per guidare il suo popolo verso la libertà nella Terra Promessa. Perciò chiese al faraone di liberare il popolo ebraico dalla schiavitù. Ma il faraone si decise a liberare gli Ebrei solo dopo una serie di flagelli mandati da Dio.
Fu così che dopo un lungo periodo di sottomissione, intorno al 1200 a.C., gli Ebrei fuggirono dall’Egitto per ritornare nella Terra di Canaan, guidati da Mosè. Si trattò dell’emigrazione di tutta la comunità ebraica, pertanto di un vero e proprio esodo (che infatti significa emigrazione volontaria di una comunità per motivi morali, religiosi o politici). La Bibbia racconta della vita degli Ebrei in Egitto, della liberazione attraversando il Mar Rosso, del lungo viaggio nel deserto dove Jahvè consegnò a Mosè le Tavole della legge con i Dieci Comandamenti che il popolo doveva rispettare.
LA STORIA DI MOSE’ – Video
GLI EBREI NEL DESERTO – Video
L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Dopo essere tornati in Palestina, gli Ebrei vissero organizzati in dodici tribù, governate dai propri patriarchi. La società era composta da funzionari e scribi, sacerdoti che garantivano il rispetto della religione, i soldati (numerosi perché le città erano spesso in guerra), agricoltori, pastori, commercianti, artigiani, schiavi (prigionieri di guerra o debitori che non riuscendo a pagare i propri debiti, diventavano schiavi per sei anni). La famiglia era guidata dall’uomo più anziano. Gli uomini lavoravano fuori casa. La donna non aveva nessun diritto, era sottomessa all’uomo e si occupava della sfera domestica.
IL REGNO DI ISRAELE
Intorno al 1000 a.C. le tribù si riunirono sotto la guida di un solo capo, Saul, sconfissero i Filistei e fondarono il Regno di Israele con capitale Gerusalemme. Nell’833 il re Salomone fece costruire un grande tempio dedicato a Jahvè. All’interno del santuario, nella parte più interna del tempio riservata ai sacerdoti, si trovava l’Arca dell’Alleanza: una cassa di legno ricoperta d’oro che conteneva i Dieci Comandamenti.
Alla morte di Salomone nel 933 a.C. circa, si formarono il Regno di Israele a nord con capitale Tiza, e il Regno di Giuda a sud, con capitale Gerusalemme.
Nel 722 a.C. gli Assiri conquistarono gli Ebrei. Nel 586 a.C. li conquistarono i Babilonesi. A seguito di queste conquiste gli Ebrei furono deportati rispettivamente in Assiria e a Babilonia.
LA SINAGOGA
La sinagoga è il luogo di riunione degli Ebrei per la preghiera e la lettura dei testi sacri. Quando gli Ebrei furono esiliati a Babilonia, costruirono questi luoghi che sostituivano il Tempio e costituivano il centro della vita comunitaria, dove i bambini ricevevano l’insegnamento dai rabbini.
Nella sinagoga sono presenti i rotoli della Torah che raccolgono i primi cinque libri della Bibbia.
Alle donne era riservato il cosiddetto matroneo, una balconata al piano superiore o una zona arretrata del locale. In questo modo le donne assistevano alla funzione religiosa, senza essere viste dagli uomini. Le donne non prendevano parte attiva alla preghiera, riservata invece ai maschi.
IL RITORNO IN PALESTINA
Dopo la caduta di Babilonia per mano del re persiano Ciro il Grande (538 a.C.) gli ebrei esiliati cominciarono a tornare nella terra di Giuda, dove fu ricostruito il Tempio (Secondo Tempio 521-516 a.C.).
Durante la dominazione romana, gli Ebrei tentarono più volte di ribellarsi. Si formò un gruppo di ribelli estremisti chiamati Zeloti, cioè zelanti. Essi attendevano il Messia: un condottiero, un Re, che avrebbe reso Israele la prima tra le Nazioni, liberandola dall’invasore romano. Un altro gruppo di saggi era quello dei Farisei (=quelli che sono separati). Questi si distinguevano dai pubblicani e da quanti non rispettavano tutta una serie di leggi e di divieti indispensabili, a loro modo di pensare, per essere degni del Regno dei Cieli. Come gli Zeloti, anche i Farisei si opponevano alla dominazione romana.
LA DIASPORA
Dopo molti anni di ribellioni, nel 70 d.C. i Romani costrinsero gli Ebrei ad abbandonare la Palestina ed ebbe inizio la Diaspora, cioè la dispersione degli Ebrei nel resto del mondo.
LA PALESTINA E GLI EBREI OGGI
LA QUESTIONE PALESTINESE – Video
IL MURO DEL PIANTO – Video
LA SHOAH SPIEGATA AI BAMBINI – Video
TI RICORDO ANNA – Audiolibro da “Il diario di Anna Frank”
IL VOLO DI SARA – Audiolibro
L’Olocausto è il termine con il quale si indica il terribile sterminio perpetrato nei confronti degli ebrei da parte dei nazisti. Il genocidio, conosciuto anche con il termine ebraico Shoah (“tempesta devastante”), portò alla morte di oltre 15 milioni di innocenti, 6 dei quali appartenenti al popolo ebraico.
Il 27 gennaio di ogni anno, il mondo intero si ferma per ricordare le vittime di quei tragici fatti generati dalla follia e dalla malvagità dell’uomo.
Ecco alcune proposte di lettura per ragazzi sull’argomento:
Il giorno speciale – di Max di Sophie Andriansen (DeAgostini)
Scolpitelo nel nostro cuore – di Liliana Segre e a cura di Daniela Palumbo (Piemme)
A un passo da un mondo perfetto – di Daniela Palumbo (Piemme)
La stella di Andra e Tati – di Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro (De Agostini)
Tutte le mie mamme – di Renata Piatkowska (La Giuntina)
Solo una parola – di Matteo Corradini (Rizzoli)
Corri ragazzo, corri – di Uri Orlev
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